Carcere, Antimafia, Napoli, Melfi

Venti arresti condotti dalla Direzione Antimafia di Napoli: armi, droghe e cellulari in 19 carceri italiani, quello di Via Lecce l’unico lucano

Il Carcere di Melfi tra i 19 penitenziari coinvolti
L’indagine è stata avviata nell’aprile del 2021 dal NIC dopo il ritrovamento di alcuni cellulari nell’istituto di Secondigliano
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Venti persone sono state arrestate oggi nell’ambito di un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sull’introduzione di armi, droga e telefoni cellulari in diverse carceri in tutta Italia. L’ordinanza del gip di Napoli è stata eseguita da personale del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, delle Squadre Mobili di Frosinone e Napoli e della Sisco del capoluogo campano. I destinatari sono accusati di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione di armi comuni da sparo e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. L’indagine è stata avviata nell’aprile 2021 dal NIC dopo il ritrovamento di alcuni cellulari nell’istituto di Secondigliano ed è confluita in un’altra, svolta dalla Squadra Mobile di Frosinone, riguardante una sparatoria avvenuta all’interno del carcere laziale nel settembre 2021. La struttura criminale operava per rifornire di telefoni e rilevanti quantità di droga gli istituti penitenziari di Frosinone, Napoli Secondigliano, Cosenza, Siracusa, Lanciano, Augusta, Catania, Terni, Rovigo, Caltanissetta, Roma-Rebibbia, Avellino, Trapani, Benevento, Melfi, Asti, Saluzzo, Viterbo e Sulmona.

Fonte: Polizia Penitenziaria 

martedì 19 Marzo 2024

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